Quando ho saputo il perchè e le motivazioni ho detto: ma questi sono pazzi.
Ed ecco che il titolo del romanzo è stato alquanto profetico
LA PAZZIA DI DIO di L. De Pascalis
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A Borgo San Rocco , paesello ai piedi della Maiella sulle rive del Sangro, vive la famiglia Sarra. Andrea, il piccolo di famiglia qui nasce nel 1895 tra schiere di balie, zie in preghiera e bagno rituale nel vino; qui cresce rotolandosi nei campi di grano della Mandrella e qui tornerà dopo essere partito volontario per la Grande Guerra che, insieme alla Spagnola ed alla pazzia di Dio, si porterà via un'intera generazione.
Tanti lo hanno paragonato a Marquez, ma a me non è mai piaciuto la comparazione, ritengo ogni bravo scrittore un'opera unica.
De Pascalis è bravo e la lingua venata di dialetto in cui scrive rende vivi e naturali dialoghi e personaggi e piano piano ci aiuta a percepire il dramma dello sgretolamento doloroso di un mondo magico e poetico, quello contadino, che noi tutti dovremmo cercare invece di riprenderci.
"La pazzia di Dio è più saggia degli uomini» (1 Corinzi 1:25).
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