A chi vive a Genova zona levante, sarà capitato di fare la sopraelevata per andare verso ponente.
Beh, io che vivo a levante e lavoro a ponente la sopraelevata la devo fare tutti i giorni.
E se non piove (è pericolosa e devo stare molto attenta a non scivolare sull'asfalto merduso che hanno fatto), se non c'è vento forte (è pericolosa e devo stare molto attenta a non volare in mare all'altezza del porto), se non c'è un incidente (è pericolosa e basta!) normalmente mi estraneo dal traffico e lascio spargere i pensieri.
Oggi, durante lo spargimento, mi è venuto in mente
GLI ULTIMI DUE EBREI DI KABUL di A.Sthers
"Un fotografo americano, in Afghanistan per un servizio su quel Paese intriso dell’islam dei Talebani, ha sconsideratamente un’avventura con una giovanissima ragazza del luogo, che rimane incinta.Lui torna in America senza sapere di ciò, e un vecchio ebreo (uno dei due ultimi rimasti a Kabul) prende a cuore la fanciulla, tanto da rischiare la vita per salvarla. Vanamente: essendo lei sorella di un aspirante imam, la sua sorte è segnata. La ragazza è analfabeta, l’ebreo scrive per lei una lettera al fotografo, lettera che finisce nelle mani della di lui moglie, e questa a sua volta cade in una disperata sofferenza che la deprime e la stritola. Dunque, da un lato una leggerezza di un occidentale superficiale e distratto che porta due donne diversissime, viventi in condizioni diametralmente opposte, alla distruzione, dall’altro un rapporto dialettico tra due ebrei portati dai marosi della storia su quell’ultima spiaggia di un Paese destinato ad essere dominato, anche dopo la fine del regime talebano, da un islam rigoroso e spietato. La voce narrante del libro è quella di Simon, l’ebreo ciabattino, la cui storia si intreccia con quella di Alfred l’ebreo scrivano. Simon, l’ultimo definitivo, non ha spazio che per delle domande che sanno di non avere una risposta".
Questa è l'essenza del testo: ma la poesia la potete trovare solo leggendolo.
Buona giornata
"Non c'è nulla di più ingannevole di una religione falsa che è spesso celata sotto un abito attraente" Livio
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