lunedì 11 luglio 2011

Memoir africani

I memoir spesso lasciano il tempo che trovano.

E sicuramente anche questi due che ho letto in vacanza per alcuni potranno essere un "nulla di che".

Ma per quanto mi riguarda sono state invece letture fantastiche, per diversi motivi.

UN'INFANZIA AFRICANA













Questo primo libro è stato coinvolgente perchè parla di quella parte di ebrei che, durante il nazismo, sono riusciti a fuggire (prima della notte dei cristalli) dalla Germania per dirigersi verso l'ignoto di destinazioni improbabili.

In questo caso la destinazione era il Kenya e la storia della famiglia Redlich riesce ad aprire un velo su quella parte di popolo ebraico che è sopravvisuto non ai campi, ma cmq al ricordo di quella che chiamavano patria (la Germania), ai famigliari che invece nei campi sono morti, alla nostalgia delle piccole cose di casa.

E parla dell'amore incondizionato per la vita quella vita che, come a loro è stata concessa, così ad altri è stata tolta, senza un perchè.

COME SI BACIA UN SERPENTE













Questo invece è il mio preferito.

Al di là del bel modo in cui la Scott riesce a presentarci l'ambiente e le emozioni di lei bambina quando già è adulta "da un pò", l'esperienza che racconta è per me coinvolgente perchè parla di una famiglia avanti già 30 anni fa, sulle tracce dell'homeschooling, dell'omeopatia, dell'alimentazione vegetariana a e naturale.

E poi le piccole cose dei bambini, che per certi versi vedo anche nella Biba, la capacità di giocare col niente, di emozionarsi per un tramonto, di vedere il bello in tutto.

Ma soprattutto, per entrambi i libri si parla di Africa, di quella parte di Africa che io e mauro amiamo (soprattutto il Botswana), che ricordiamo sempre e nella quale a breve porteremo la Biba perchè anche lei si innamori....

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