Sintesi.
Stavo pensando a questo libro, letto almeno 6 anni fa e che è nel mio elenco provvisorio, imperfetto e perennemente in divenire (vai qui)
I LAMENT di G.Hagen
Avevo comprato questo libro perchè iniziava con uno scambio di figli in un reparto maternità di un qualche ospedale in chissà quale preciso stato.
E visto che io mi sono sempre sentita un'aliena in casa mia, divisa fra una madre bacchettona e presenzialista, due fratelli che giocavano a chi era il più sfigato, un cane che giocava ad essere un fratello (vai qui), un padre silenzioso ed una nonna giramondo e mezza matta (vai qui), beh...mi sentivo che questo libro faceva per me e non avevo per nulla sbagliato!
E' divertente ed ironico e riesce a raccontare l'amore, il rancore gli imbarazzi e soprattutto l'indissolubile amore che spesso lega gli appartenenti alla stessa famglia.
Oggi però vi dicevo che mi sento sconnessa.
Infatti non riesco a capire come ho fatto a collegare Hagen a Leopardi, perchè subito dopo aver pensato ai Lament, ho pensato a
L'INFINTO di G.Leopardi
Solo che invece che le immagini di Recanati mi sono venute in mente queste, che ho scattato 2 settimane fa durante la nevicata a Genova, a 100 metri da casa nostra.
Oddio, cosa mi succede........mi dovranno ricoverare?
Povero ilPatriarca: che brutta vecchiaia che lo aspetta!
“La domanda che a volte mi lascia confuso è: sono pazzo io o sono pazzi gli altri?” A.Einstein
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