IL RAGNO MARTINO PRENDE IL PULMINO
L'ho letto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto e riletto.
Non ne posso più.
E tutte le sere laBiba lo vuole sentire.
Magari iniziamo un'altra storia ma lei alla fine mi chiede sempre: "Ora mi leggi il ragno Martino?"
Sento questa frasetta e vorrei soffocare lei e bruciare quel libretto che all'apparenza sembra innocuo.
Invece no: non fatevi ingannare dalle apparenze; è subdolo, entra nella memoria dei bambini e non se ne stacca più.
Tu vorresti sbarazzartene ma poi quegli occhietti assonati (che già arrivano a pagina 3 quando arriva Peppo l'autista) che ti chiedono la loro storia preferita ti fanno frenare e accantonare i propositi da black block e ricominci a leggere, una sera dopo l'altra.
Terrò duro, ma non so ancora per quanto.
Buona giornata.
"I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale" A.Oz
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