venerdì 22 giugno 2012

L'inutilità della guerra

Come si fa a spiegare ai bimbi cos'è la guerra?

Ed anche se riusciamo a spiegare cos'è, come facciamo a dir loro perchè "si fa"?

A cosa serve?

Chi ci guadagna?

Il Dr.Seuss, che noi in casa amiamo moltissimo, ha provato a rispondere a queste domande con 

LA BATTAGLIA DEL BURRO di Dr.Seuss







Con le sue rime, i suoi personaggi fantastici, le macchine surreali, ancora una volta il Dr.Seuss riesce a rappresentare la realtà ed il mondo spesso assurdo degli adulti.

LaBiba adoro i suoi libri e questo è forse il suo preferito.

Buon we bambini.

"In guerra, qualunque parte si possa vantare di aver vinto, non ci sono vincitori: sono tutti perdenti" N.Chamberlain

mercoledì 20 giugno 2012

Visto che per qualche tempo sarò impegnata con The China Study (vai qui), ho pensato di citarvi qualche libro che mi era piaciuto molto negli anni passati e di incollarvi la sinossi: infatti, visto che in alcuni casi è passato davvero tanto tempo, non me la sento di scrivere "qualcosa di mio".

Però giuro che vi citerò solo quelli per i quali provo ancora affetto e che mi tornano spesso in mente.

Peraltro ho pensato che, visto che sono ormai "vecchi", li troverete molto facilmente a prezzi da reminder: ed in questo periodo risparmiare un pò non guasta!

Un libro davvero carino (che qui su IBS trovate a €5,85) con una bella storia è 

MALAVITA di T.Benacquista







"...In una tranquilla e un po' sperduta cittadina della Normandia arriva la famiglia Blake: scrittore lui, dedita alla beneficenza lei, bellissima la figlia, simpatico il figlio. Peccato che siano effettivamente un po' strani: la signora dà fuoco al supermercato, la signorina spacca la faccia ai corteggiatori, il signorino studia da capobanda e il signore fa saltare in aria una fabbrica chimica. Quale segreto si cela dietro tanta eccentricità? E perché i Blake sono costantemente sorvegliati?..."

E la citazione di oggi (che non condivido ma che mi ha fatto ridere) la prendo proprio da li.

Buona lettura.

“Si ottiene di più essendo educati e armati che essendo soltanto educati” Al Capone

lunedì 18 giugno 2012

E liberaci dal...

...latte, amen!

Venerdì avevo deciso che, complice l'arrivo dell'estate, mi sarei dedicata a qualche lettura facile facile.

Sotto l'ombrellone e bella spaparazzata sulla sdraio tra una chiacchera e l'altra, tra un litigio di bambini e l'altro, tra un ghiacciolo ed una fetta di cocco bello/cocco fresco e l'altro, volevo farmi travolgere da qualcosa che non mi scervellasse.

Sapete tipo I love shopping o cose del genere?

Così ero già pronta ad andare su amazon nella sezione reminder e comprarmi qualche libercolo col 75% di sconto per poi leggiucchiarlo senza impegno, men che meno mentale!

Invece ahimè mi sono imbattuta in 

DOSSIER SUL LATTE KILLER di AaVv (vai qui

e, non paga, inizierò domani

THE CHINA STUDY di T.C.Campbell e T.M Campbell







Ora vorrei capire perchè mi metto sempre nella condizione di farmi venire mal di testa.

Già a suo tempo (parliamo de lontano 1996 o già di lì) avevo letto un dossier sui polli e dopo mesi di informazioni e di "ricerche" avevo smesso di mangiare carne.

Negli anni poi insieme alPatriarca abbiamo continuato la strada della conoscenza e della scelta etica unita alla decrescita ed abbiamo eliminato altre cose a livello alimentare.

Abbiamo iniziato a fare il pane, la birra, il seitan, il tofu, etc...in casa. 

Abbiamo optato anche per tutta una serie di prodotti di pulizia e di igiene o "autofatti" o di determinate aziende "pulite".

Addirittura ultimamente, per un problema di salute, l'omeopata mi aveva tolto per qualche mese anche il latte ed i derivati ed io l'avevo presa per buona e non essendo stata una scelta ragionata ma "imposta" non ci avevo riflettuto e non ero andata a scavare.

Beh, ora ho iniziato a conoscere cosa ci sta dietro e non credo che tornerò indietro.

E non perchè io sia un'animalista convinta o una salutista a tutti i costi.

Semplicemente mi sono informata bene, con tutti i tecnicismi del caso, sul processo di produzione: e non è una bella cosa.

Vi saprò dire come procede la mia lettura tipicamente estiva.

Urlate in coro "in bocca al lupo".

A presto.

"Con le volpi bisogna comportarsi da volpi" T.Fuller

lunedì 11 giugno 2012

Scene da un matrimonio ed altre stranezze (2)

Fra un giorno saranno otto anni che una ragazzetta un pò sbumballata vestita di rosso ed un punkettino che per diletto si cimentava nell'hardcore, con fasi indiepop e militanza politica (e per l'occasione tirato a lucido) andavano davanti ad una gentildonna a Palazzo Tursi con un bouquet di peperoncini per promettere che si sarebbero amati sempre e che avrebbero affrontatato sempre insieme,perchè ne erano in grado, tutto il bello ed il brutto che sarebbe arrivato.

Avevano alle spalle altri cinque anni di gioia, rabbia, amore e altri disastri quindi avevano già superato il rodaggio.

E come contorno i viaggi per il mondo con lo zaino, buoni amici, buona musica, bei film e buoni libri ma soprattutto una fede incrollabile che un amore come il loro poteva affrontare davvero tutto.

All'alba di questo nuovo anniversario è ancora tutto così.

Abbiamo due nuove comparse in questo film: laPimpi (prima figlia quadrupede nata nel 2001) e laBiba (secondo figlia bipede nata nel 2008).

Insieme sono diventati una bella famiglia.

Vivono la loro vita in una bella casetta sul mare, all'insegna della decrescita, dell'etica sociale, dell'idea che la vita è bella e che potrà essere sempre più bella; continuano ad avere buoni amici, buona musica, bei film anche senza televisione e buoni libri.

Provano a contribuire a far diventare il mondo un posto sempre più bello, per se stessi, per la loro bambina e per tutti quelli che credono che questo possa succedere.

E nel mentre sognano di invecchiare insieme, di comprarsi una bella casetta anche in campagna dove davanti al caminetto racconteranno ai nipoti le stesse storie che oggi raccontano alla loro bimba.

Anzi probabilmente racconteranno ai nipotini la LORO storia, che sarà la più bella di tutte.

lunedì 4 giugno 2012

Un altro punto interrogativo

IL CLUB DEI PADRI ESTINTI di M.Haig













L'ho letto in 3 sere, ma non saprei bene cosa dire.

Mi era già capitato con altri libri di chiedermi perchè li stessi leggendo mentre li leggevo e poi alla fine mi erano piaciuti. 

E questo non fa eccezione...ma non lo metterei nella mia hitlist.

Vi quoto comunque la quarta ed a voi la scelta.

"Philip ha tutte le tristezze, le allegrie, le paure di un ragazzino che si affaccia all'adolescenza. E ora il padre sostiene che la sua morte non è stata un incidente, ma c'entra lo zio Alan, che vuole la mamma di Philip e il pub di famiglia. E continua a tormentare Philip con la storia del Club dei Padri estinti, una sgangherata congrega di spettri che si ritrova davanti al pub... Improbabile Amleto del XXI secolo, Philip cercherà di portare a termine la vendetta del padre fantasma in un crescendo di avventure, disavventure ed episodi esilaranti fino alla tragedia finale. Un libro sulla necessità di trovare un senso a un lutto incomprensibile, sulla difficoltà di diventare grandi, sul ribaltamento dei ruoli nel rapporto padri-figli, sull'ineluttabilità del proprio destino"

Boh, buona lettura.

“Ci sono uomini che usano le parole all’unico scopo di nascondere i loro pensieri.” Voltaire 

sabato 2 giugno 2012

Il romanzo di una generazione.

Questo è il sottotitolo dell'ultimo romanzo che il mio libraio di fiducia mi ha consigliato prima di dare le dimissioni dalla libreria dove da anni passo i momenti di relax in cerca del buon libro e riparare a Ventotene.

Quando ho saputo il perchè e le motivazioni ho detto: ma questi sono pazzi.

Ed ecco che il titolo del romanzo è stato alquanto profetico

LA PAZZIA DI DIO di L. De Pascalis

A Borgo San Rocco , paesello ai piedi della Maiella sulle rive del Sangro, vive la famiglia Sarra. Andrea, il piccolo di famiglia qui nasce nel 1895 tra schiere di balie, zie in preghiera e bagno rituale nel vino; qui cresce rotolandosi nei campi di grano della Mandrella e qui tornerà dopo essere partito volontario per la Grande Guerra che, insieme alla Spagnola ed alla pazzia di Dio, si porterà via un'intera generazione. 

Tanti lo hanno paragonato a Marquez, ma a me non è mai piaciuto la comparazione, ritengo ogni bravo scrittore un'opera unica.

De Pascalis è bravo e la  lingua venata di dialetto in cui scrive rende vivi e naturali dialoghi e personaggi e piano piano ci aiuta a percepire il dramma dello sgretolamento doloroso di un mondo magico e poetico, quello contadino, che noi tutti dovremmo cercare invece di riprenderci.

"La pazzia di Dio è più saggia degli uomini» (1 Corinzi 1:25).