sabato 2 giugno 2012

Il romanzo di una generazione.

Questo è il sottotitolo dell'ultimo romanzo che il mio libraio di fiducia mi ha consigliato prima di dare le dimissioni dalla libreria dove da anni passo i momenti di relax in cerca del buon libro e riparare a Ventotene.

Quando ho saputo il perchè e le motivazioni ho detto: ma questi sono pazzi.

Ed ecco che il titolo del romanzo è stato alquanto profetico

LA PAZZIA DI DIO di L. De Pascalis

A Borgo San Rocco , paesello ai piedi della Maiella sulle rive del Sangro, vive la famiglia Sarra. Andrea, il piccolo di famiglia qui nasce nel 1895 tra schiere di balie, zie in preghiera e bagno rituale nel vino; qui cresce rotolandosi nei campi di grano della Mandrella e qui tornerà dopo essere partito volontario per la Grande Guerra che, insieme alla Spagnola ed alla pazzia di Dio, si porterà via un'intera generazione. 

Tanti lo hanno paragonato a Marquez, ma a me non è mai piaciuto la comparazione, ritengo ogni bravo scrittore un'opera unica.

De Pascalis è bravo e la  lingua venata di dialetto in cui scrive rende vivi e naturali dialoghi e personaggi e piano piano ci aiuta a percepire il dramma dello sgretolamento doloroso di un mondo magico e poetico, quello contadino, che noi tutti dovremmo cercare invece di riprenderci.

"La pazzia di Dio è più saggia degli uomini» (1 Corinzi 1:25).

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